RIDUZIONE DEBITI/SALDO E STRALCIO

RIDUZIONE DEBITI/SALDO E STRALCIO

Concludere un accordo di saldo e stralcio con la banca o con la finanziaria e sempre possibile, ovviamente è più facile ottenerlo ed ottenere una riduzione debiti importante se motivato nel giusto modo e se sono poste in evidenza le criticità del contratto e del modus operandi della banca.

La transazione a saldo e stralcio serve a soddisfare le reciproche pretese del debitore e del creditore che quindi si impegnano a non pretendere l’uno dall’altro alcunché, in relazione a quello specifico rapporto.

Il debitore si impegna a pagare la somma concordata e il creditore libera il debitore dal suo debito.

L’accordo a saldo e stralcio è un accordo stragiudiziale che estingue il debito anche se è sempre opportuno verificare che la banca o la società finanziaria abbia provveduto alla rinuncia di possibili procedure giudiziali di recupero del credito.

L’accordo può avere una riduzione drastica e sostanziale del debito per vari motivi legati alla concessione del prestito, alle capacità reddituali e alla convenienza per la banca o la finanziaria, rispetto alla cessione ad una società terza.

Il pagamento non deve avvenire necessariamente in un’unica soluzione, anzi spesso si raggiungono accordi con lunghe dilazioni e si possono cancellare le segnalazioni nelle banche dati negative, tutto questo non avviene automaticamente ma bisogna dare le giuste motivazioni per avere un free start o nuovo inizio.

In caso di grave indebitamento, cioè di più situazioni debitorie che anche nel caso di transazione per la somma complessiva che raggiungono non riescono a garantire il pagamento del debito perché la rata complessiva sarebbe ugualmente insostenibile e magari ci sono anche debiti fiscali, è possibile adire alla Legge n.3/2012, che può ridurre considerevolmente tutti debiti finanziari e fiscali in modo definitivo e può sospendere le procedure esecutive.

La Legge n. 3 del 27 gennaio 2012 definisce il sovraindebitamento come “una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio liquidabile per farvi fronte, nonché la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni”.

Per accedere alla procedura di esdebitazione occorre:

  • essere un soggetto non fallibile o essere un debitore che non svolge attività imprenditoriali o professionali (condizione soggettiva);
  • trovarsi in una situazione di sovra indebitamento, ovvero aver contratto debiti a cui non è più possibile far fronte (condizione oggettiva).

La Legge n. 3 del 27 gennaio 2012 offre tre sistemi per la risoluzione della crisi: la procedura dell’accordo del debitore (dedicata a imprenditori non fallibili, imprenditori agricoli, artigiani e liberi professionisti); la procedura del piano del consumatore (dedicata a consumatori “meritevoli”), si caratterizza per l’assenza di un procedimento volto ad acquisire il consenso dei creditori; in alternativa, o in alcune ipotesi in conseguenza di tali due procedure, la procedura di liquidazione del patrimonio. Tutte e tre le procedure ruotano attorno all’ OCC (Organismo di Composizione della Crisi da Sovraindebitamento) o in alcuni casi, ove non presente, attorno al consulente tecnico nominato dal Tribunale.

Si tratta di uno strumento pratico-giuridico per estinguere tutti i debiti attraverso una proposta di riduzione delle somme dovute con modalità diverse da quanto inizialmente stabilito, lo scopo è raggiungere il saldo e stralcio di tutti i debiti esistenti in un determinato momento tutelando, per la prima volta in Italia, il debitore.

Noi siamo in grado di accompagnarvi lungo tutto il percorso e di raggiungere risultati soddisfacenti e spesso impensabili.

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